Chi è il migliore amico per i bambini: una persona affine che li rende più sicuri
Il migliore amico per i nostri bambini è chi, simile nel pensiero e nei gesti, li asseconda e accompagna, si scontra anche con loro, rendendoli però più sicuri. Parlare di amicizia con i nostri figli è fondamentale e aiutarli, ascoltandoli a instaurare rapporti di amicizia veri e duraturi, ancora di più.
Forse non tutti sanno che il termine amico deriva dal latino e che ha la stessa radice di amare. Saperlo potrebbe rivestire per alcuni un mero esercizio intellettuale, ma la verità è che le parole danno forma e colore ai pensieri e sì: “Chi trova un amico, trova un tesoro” o a questo punto “Chi trova un amico, trova un amore”. Ma cos’è l’amicizia, come la possiamo spiegare ai nostri bimbi? E chi è l’amichetto che portano a casa e chiamano “il mio migliore amico”
I benefici del migliore amico, secondo la scienza
Capita assai spesso che nel parlare dei propri figli, i genitori raccontino una storia pressoché simile: “Da quando ha trovato questo amichetto con cui si vede spesso, lo vedo più sicuro oltre che più allegro.”. Ed è effettivamente così.
Il rapporto con il migliore amico affonda le sue radici nel modo di essere, al di sopra dei modi di fare
Nell’evolversi di una amicizia privilegiata, si innescano risposte neurali simili, affini, risonanti che rendono il “miglior amico” un compagno di viaggio. Secondo un articolo pubblicato su Nature Communications, da C. Parkinson, A.M. Kleinbaum e T. Wheatley le somiglianze tra amici riflettono somiglianze profonde nel modo in cui percepiamo, interpretiamo e rispondiamo al mondo. La somiglianza neurale, così, trova implicazioni non solo in una affinità, ma anche in un rapporto di influenza reciproca e attrazione interpersonale.
Ecco perché il migliore amico per un figlio riveste un ruolo così decisivo, e il detto “chi trova un amico trova un tesoro” diviene anche scientificamente corretto. L’amicizia con un migliore amico è un legame profondo che affonda le radici nei modi di essere, al di sopra dei modi di fare.
Per tutti questi motivi, noi come genitori, siamo chiamati ad aiutare i bimbi a coltivare amicizie sane ed equilibrate, che rivestano un ruolo importante nella loro vita.
Come spiegare l’amicizia dei nostri figli?
I figli crescono con un’idea di amicizia che è un equilibrio tra ciò che vedono da noi (quindi di come gestiamo i nostri rapporti di amicizia) e tra ciò che imparano dalle loro esperienze di vita. Possiamo quindi dire che l’amicizia è un tema di cui parlare in famiglia, perché ricopre un ruolo talmente attivo ed importante, da essere di diritto oggetto di confronto genitori-figli.
Le amicizie in gioventù
È molto importante che i genitori raccontino ai figli aneddoti e storie di marachelle e bei momenti trascorsi con i propri amici. Tutte quelle avventure divertenti e momenti che ne hanno cristallizzato l’unione, faranno sì che i bambini desiderino viverne altrettante. Dopo i racconti, è bene anche che i bimbi possano dare dei volti agli amici dei genitori, che facciano amicizia con loro, avendo prova di quel bene, di quell’affetto raccontato.
L’amicizia attraverso lo sport
Per esempio, per gli appassionati di calcio come non citare la memorabile amicizia dei “Gemelli del Goal”: Roberto Mancini e Gianluca Vialli. Fin dai tempi della Sampdoria hanno detto: “Ci piaceva stare insieme: io coprivo le spalle a lui e lui a me. Ci sentivamo al sicuro, condividevamo tutto, ogni più piccolo segreto”. Possiamo anche raccontare che, grazie a questa amicizia di successo, la Sampdoria arrivò a vincere lo scudetto, nonostante la squadra non era mai stata tra le grandi d’Italia.
L’amicizia per gli animali
Per chi ama invece gli animali è curioso il caso studiato in Kenya, dove hanno osservato i comportamenti degli Scimpanzé. Nonostante si possa pensare che gli animali non abbiano rapporti selettivi tra pari, la realtà è che le Bertucce tendono a preferire la compagnia di alcuni simili piuttosto che altri.
Coltivare l’amore per l’amicizia
L’amicizia inteso qui come sentimento deve essere quindi coltivata, curata e possiamo essere noi adulti a trasmetterne la cultura, aiutando i nostri figli a viverla a pieno, così come viene descritta da Riccardo Cocciante quando canta “…Perche’ mi sento molto ricco e molto meno infelice e vedo anche quando c’è poca luce con un amico in più…” in “Per un amico in più”.