Per una pedagogia dell’emergenza – Da “condurre fuori” a “aiutare a rimanere dentro”
Non è questo il tempo per tornare indietro, eppure vale la pena riconciliarsi con le parole.
Se l’Educatore è sempre chiamato a “condurre fuori”, l’emergenza sanitaria ci ha imposto una rivoluzione di paradigma: aiutare a rimanere “dentro”.
La verità, però, è che nessuno possedeva le linee guida su come farlo. Così ogni Servizio ha riadattato la propria filosofia di intervento tra razionalità e impulsività. E in fretta. Quanto più in fretta possibile per non allentare, o non perdere, quella fatidica relazione di fiducia instaurata.
Sì, ma dove non c’è fiducia? O, ancora, dove non c’è mai stata relazione?
Ecco cosa ha aperto le danze nelle nostre teste.
Il 2 aprile siamo usciti con Prossemica del Riccio, un servizio educativo gratuito completamente online, accessibile tramite una piattaforma.
In poco più di un mese abbiamo offerto colloqui educativi di supporto, laboratori pedagogici come alternative possibili e una newsletter serale con il format del “Pensiero della buonanotte”.
Servirà? Dove vogliamo arrivare?
Se le domande sono arrivate svelte, le risposte hanno corso ancora più forte. Gli interessati sono stati numerosi, così come i lettori e le richieste di contatto. Tanto più il progetto si ingrandiva e raggiungeva la rete, quanto più sentivamo la necessità di tradurre le nostre azioni in scrittura pedagogica.
Ma a quale paradigma fare affidamento? Cos’hanno questi interventi di diverso?
Si è scoperchiato un bisogno presente e neppure molto silenzioso. Sono emerse paure, sentimenti di spaesamento e angoscia. Ma soprattutto si è resa chiara la difficoltà di ripensare la propria quotidianità, ora indebolita da questa strana e nuova normalità.
Non si parla di azioni straordinarie, ma di interventi ordinari che hanno dovuto fare i conti con un obbligatorio distanziamento sociale. Come l’intento, così gli utenti e i contatti hanno fatto emergere il senso di questo progetto: una rete che arrivi a quel vuoto di relazione.
Scacco matto.
E se fosse questo il punto di ripartenza? Se dovessimo cominciare da una pedagogia d’emergenza che sia davvero accessibile a tutti? Forse riusciremmo ad affermare che la professione educativa si sviluppa per gli elementi che essa porta nel contesto e non, sempre, il contrario.
Noi, per cominciare, ci siamo alleati parlandoci bene e ci siamo scoperti con le parole di chi ci ha definito: non progetti a distanza, ma servizi di vicinanza.
E così ci auguriamo di proseguire.
Arianna Novello, Giorgia Magnoni, Sabrina Terranova, Luca Frusciello, Davide Taverna sono educatori professionali del servizio educativo online “Prossemica del Riccio” a Varese.